giovedì 21 maggio 2020

Miscellanea Anni 80. Terza parte.


(Prima Parte, pubblicata il 13 MAGGIO 2020, con Alice Visconti, Asia, Claudio Baglioni, The Bangles, Hall & Oates, Bruce Hornsby & The Range)

(Seconda Parte, pubblicata il 18 MAGGIO 2020, con Nik Kershaw, Mietta & Minghi e Robert Palmer)


Continua , e finisce, l’excursus sulla musica anni 80.
Prima che il sipario si abbassi definitivamente su questo turbine di ricordi e di aneddoti, ci occuperemo di un altro signore della musica, una grande Signora della Musica e di due “dui”, uno più grande dell’altro, che secondo me hanno segnato tantissimo la musica di quel decennio…


“AVALON”- ROXY MUSIC. Abbiamo parlato di classe, e passiamo da Robert Palmer a Brian Ferry, vocalist dei Roxy Music.
Nella hall di una villa vittoriana, gente immobile, una festa forse di matrimonio è finita. Dalla dalla loggia appare Bryan Ferry con un tuxedo in bianco e cravattino nero
Canta che “ora che la festa finità si sente molto stanco , ma la vede apparire dal nulla” con un vestito da sera rosa. Lei si alza da un tavolo e gira per i corridoi invitandola a seguirlo. Poi ballano un tango, senza guardarsi negli occhi. Alla fine si siedono, uno di fianco all’altra. Lui le posa una mano sulla spalla, e la donna si gira lentamente verso di lui, lo guarda, ma non negli occhi. Poi si alza e se ne va . L’inquadratura la ferma con un primo piano, e lei,bellissima, fissa l’obiettivo a lungo. E parte l’indimenticabile assolo di sax di Andy Mackay.
Mentre lei danza per i corridoi, a piedi nudi, volteggiando senza fine.
Il video finisce con due scene: un falco si posa sul braccio di Bryan Ferry sugli spalti dela villa, dal quale viene inquadrato , per completare l’atmosfera decadente, il paesaggio circostante nella nebbia del primo mattino. Mentre lei continua a volteggiare su se stessa nella sala principale tra i tavoli vuoti.

Curiosità . video girato da Ridley Scott nel 1982.
Grazie a Roberto Cattani per avermi segnalato questo pezzo.

SADE (61). E dopo due esempi di classe maschile, il primo femminile: Sade.
Scusate ma prima di parlare di Helen Sade Adu, all'anagrafe Helen Folasade Adu, faccio partire l’immancabile aneddoto.
Ospite “Internazionale” al Fesrtival di Sanremo nel 1985, presenta Pippone Baudo nazionale (cazzo ma allora questo festival? Ci racconti delle musse? Non lo guardavi ma continui a citarlo? No ragazzi, Baudo era un gran figo riguardo gli ospiti...).
Non me lo dimenticherò mai:”Si scrive Sade, si dice Shade...shade!!!!”
E quella donna di enorme bellezza e classe inizia come niente fosse a cantare la magnifica “Smooth Operator”... Grazie Pippo, non lo sapevamo! ;-D
Altri pezzi indimenticabili di “Diamond Life” (1984): “Your Love Is King” e “Hang On To Your Love”.

TEARS FOR FEARS. Alfieri della musica anni 80. Ma di quella buona. Non bisognerebbe dilungarsi su di loro, conosciuti da tutti credo, senonchè è importante far notare che al di là dei facili motivetti di “Mad World”(1983), di “Shout” (1985) e “Everybody Wants To Rule The World” (1985), solo per citare le più famose, c’è dell’altro.
Proprio negli anni 80 contrassegnati dal disimpegno, dall’edonismo, dall’avere e dall’apparire, il testo di “Mad World” invece racconta delle grandi sofferenze interiori e del male di vivere che non si riconosceva assolutamente in quei (dis)valori.
Testo e musica che resistono all’usura del tempo.

Curiosità. Il loro nome deriva dall’infanzia difficile di Orzabal & Smith (i due TFF) , per colpa di padri autoritari, che li spingono verso la teoria di Arthur Janov, secondo la quale i disturbi mentali potevano essere curati tramite una terapia che facesse rivivere e poi esprimere i sentimenti repressi, sfogandoli attraverso l’elaborazione del lutto e il pianto liberatorio. ‘Tears for Fears’, lacrime di rabbia, nasce così.

“NOBODY’S DIARY”- YAZOO. Questa è una picola chicca, per chi se li ricorda. Il duo era formato da Vince Clark, appena uscito dai Depeche Mode e da Alison Moyet,che farò in seguito carriera solista (Love Resurrection, All Cried Out).
Un pezzo minimale, triste ma che rimaneva impresso grazie al “dialogo” tra la voce di Alison e alle trame delle tastiere di Vince periodo DM.
Il testo è veramente bello. Due amanti si stanno lasciando e uno dei due, probabilmente quello che sta “perdendo” non vuole rassegnarsi perché per i bei momenti che hanno passato assieme, quelli belli quelli tristi, non vuole diventare una pagina del diario dell’altro.

E invece, caso strano, ironia della sorte, gli Yazoo sono diventati l’ultima pagine del nostro “diario” degli anni ottanta.

A presto.
Giorgio



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