(Prima Parte,
pubblicata il 13 MAGGIO 2020, con Alice Visconti, Asia, Claudio Baglioni, The
Bangles, Hall & Oates, Bruce Hornsby & The Range)
(Seconda Parte,
pubblicata il 18 MAGGIO 2020, con Nik Kershaw, Mietta & Minghi e Robert
Palmer)
Continua , e finisce,
l’excursus sulla musica anni 80.
Prima che il sipario si
abbassi definitivamente su questo turbine di ricordi e di aneddoti, ci
occuperemo di un altro signore della musica, una grande Signora della Musica e
di due “dui”, uno più grande dell’altro, che secondo me hanno segnato
tantissimo la musica di quel decennio…
“AVALON”- ROXY
MUSIC. Abbiamo parlato di
classe, e passiamo da Robert Palmer a Brian Ferry, vocalist dei Roxy Music.
Nella hall di una villa vittoriana, gente immobile,
una festa forse di matrimonio è finita. Dalla dalla loggia appare Bryan Ferry
con un tuxedo in bianco e cravattino nero
Canta che “ora
che la festa finità si sente molto stanco , ma la vede apparire dal nulla”
con un vestito da sera rosa. Lei si alza da un tavolo e gira per i corridoi
invitandola a seguirlo. Poi ballano un tango, senza guardarsi negli occhi. Alla
fine si siedono, uno di fianco all’altra. Lui le posa una mano sulla spalla, e
la donna si gira lentamente verso di lui, lo guarda, ma non negli occhi. Poi si
alza e se ne va . L’inquadratura la ferma con un primo piano, e lei,bellissima,
fissa l’obiettivo a lungo. E parte l’indimenticabile assolo di sax di Andy
Mackay.
Mentre lei danza per i corridoi, a piedi nudi,
volteggiando senza fine.
Il video finisce con due scene: un falco si posa sul
braccio di Bryan Ferry sugli spalti dela villa, dal quale viene inquadrato ,
per completare l’atmosfera decadente, il paesaggio circostante nella nebbia del
primo mattino. Mentre lei continua a volteggiare su se stessa nella sala
principale tra i tavoli vuoti.
Curiosità . video girato da Ridley Scott nel 1982.
Grazie a Roberto Cattani per avermi segnalato questo
pezzo.
SADE (61). E dopo due esempi di classe maschile, il primo
femminile: Sade.
Scusate ma prima di parlare di Helen Sade Adu,
all'anagrafe Helen Folasade Adu, faccio partire l’immancabile aneddoto.
Ospite “Internazionale” al Fesrtival di Sanremo nel
1985, presenta Pippone Baudo nazionale (cazzo ma allora questo festival? Ci racconti
delle musse? Non lo guardavi ma continui a citarlo? No ragazzi, Baudo era un
gran figo riguardo gli ospiti...).
Non me lo dimenticherò mai:”Si scrive Sade, si dice
Shade...shade!!!!”
E quella donna di enorme bellezza e classe inizia
come niente fosse a cantare la magnifica “Smooth Operator”... Grazie Pippo, non
lo sapevamo! ;-D
Altri pezzi
indimenticabili di “Diamond Life” (1984): “Your Love Is King” e “Hang On To
Your Love”.
TEARS FOR FEARS.
Alfieri della musica anni 80. Ma di
quella buona. Non bisognerebbe dilungarsi su di loro, conosciuti da tutti
credo, senonchè è importante far notare che al di là dei facili motivetti di
“Mad World”(1983), di “Shout” (1985) e “Everybody Wants To Rule The World”
(1985), solo per citare le più famose, c’è dell’altro.
Proprio negli anni 80 contrassegnati dal disimpegno,
dall’edonismo, dall’avere e dall’apparire, il testo di “Mad World” invece
racconta delle grandi sofferenze interiori e del male di vivere che non si
riconosceva assolutamente in quei (dis)valori.
Testo e musica che resistono all’usura del tempo.
Curiosità. Il loro nome deriva dall’infanzia
difficile di Orzabal & Smith (i due TFF) , per colpa di padri autoritari,
che li spingono verso la teoria di Arthur Janov, secondo la quale i disturbi
mentali potevano essere curati tramite una terapia che facesse rivivere e poi
esprimere i sentimenti repressi, sfogandoli attraverso l’elaborazione del lutto
e il pianto liberatorio. ‘Tears for Fears’, lacrime di rabbia, nasce così.
“NOBODY’S
DIARY”- YAZOO. Questa è una picola
chicca, per chi se li ricorda. Il duo era formato da Vince Clark, appena uscito
dai Depeche Mode e da Alison Moyet,che farò in seguito carriera solista (Love
Resurrection, All Cried Out).
Un pezzo minimale, triste ma che rimaneva impresso
grazie al “dialogo” tra la voce di Alison e alle trame delle tastiere di Vince
periodo DM.
Il testo è veramente bello. Due amanti si stanno
lasciando e uno dei due, probabilmente quello che sta “perdendo” non vuole
rassegnarsi perché per i bei momenti che hanno passato assieme, quelli belli
quelli tristi, non vuole diventare una pagina del diario dell’altro.
E invece, caso strano, ironia della sorte, gli Yazoo
sono diventati l’ultima pagine del nostro “diario” degli anni ottanta.
A presto.
Giorgio
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