Premessa.
I due gruppi
che seguono chiudono quella che è stata una fatica, per reperire qualche
materiale a me sconosciuto ed utile per gli aneddoti, che alleggeriscono il
carico, qualche volta ed anche per ricordare con esattezza.
E’ stata una
fatica si ma anche un bell’allenamento ed un piacere a ritrovare delle
sensazioni e dei ricordi che appartengono alla sfera personale.
Finiamo il
“Tribute” con la crema della crema.
Siamo
arrivati all’epilogo di questo viaggio, di questo lungo ringraziamento…
Un
“Thanksgiving Day” lungo…..
Titoli di
coda chilometrici alla fine di un film……
Ci ho
pensato un po’ come introdurli.
Perché come
scrivevo qualche tempo fa (in occasione della prima puntata) per l’intro sui
“The Bible”, adesso sarebbe il turno di due gruppi non di uno.
E uno di
questi, a dir la verità, è stato introdotto in casa mia da un amico, Stefano
Borriello (vi ricordate la puntata su Eric Clapton??).
Ma poi è
stato Nicola a convincermi, abbastanza facilmente visto il livello della
band, a seguire la nuova avventura di P.D.Heaton, i “Beautiful South”.
Di loro
parlerò, è questo il gruppo “Gold Medal”, il più importante apporto di Nicola
alla mia cultura musicale personale, con effetti iniziati nel lontano 1992 e non ancora
terminati.
Il perché lo
capirete voi col prosieguo del post..
Non si può comunque parlare di “Beautiful South” senza accennare al gruppo precedente, gli “Housemartins”, che secondo me molti di voi conoscono…
Gruppo
composto da quattro fieri antidivi che sono riusciti nella loro breve vita a
dare alle stampe due dischi incredibili: “London 0 Hull 4” (1986) e “The People
Who Grinned Themselves To Death”(1987).
Oltre a lui,
P.D. Heaton, il chitarrista Stan Cullimore, il bassista Norman Cook (ora
conosciuto in tutto il mondo come “Fatboy Slim” e il batterista Hugh Whitaker, sostituito da Dave Hemingway
dopo il primo disco.
![]() |
| Hemingway, Heaton, Cook & Cullimore |
Fino al
punto da assegnare un punteggio calcistico alla fine di ogni concerto. Nella
loro biografia alla fine è riportato un elenco di concerti con data, località
del concerto e punteggio (es. Manchester 4-0, corrispondeva ad un concerto
particolarmente riuscito …).
Londra zero,
Hull 4, una vittoria contro la capitale…
Pop
orecchiabile e fantastici testi che si occupavano di politica, di società ,
inglese soprattutto…
“Happy
Hour”, col mitico video in cui loro quattro attendono che scocchino le cinque,
l’ora dell’aperitivo.. ,
“Is happy
hour again”…. Una presa in giro del mondo del lavoro in ufficio.
Come si fa a
fare una scelta con pezzi come “Get Up Off Our Knees “, “Flag Day” (citaz, che
capiranno in due: FLAG DAY!!!), “Anxious “- “Over There” –“We’re Not Deep” (col
famoso coretto “barba barba papà baaarba papà…)
Citazione
speciale per “Sheep”, testo geniale e sarcastico su un motivetto orecchiabile.
Il genio degli Housemartins era questo secondo me. Introdurre testi importanti
grazie a motivetti di facile presa.
“Sheep”
parla di pecore, appunto, gli esseri umani, ormai ridotti a pecore…
“Qualche volta mi arrabbio osservando la loro
semplice vita ed il sorriso del pastore sembra confermare le mie paure/Non
hanno mai messo nulla in discussione e
non sono mai in disaccordo/a volte penso che abbiano lana nelle orecchie… Quando
vedo una folla vedo un gregge/siamo contro le pecore….
Quando ero giovane me le facevano contare
(le pecore NDR)/ma farlo non mi è servito/così ora quando sono stanco e sto
cercando di dormire/ conto gli umani che salgono sui treni…..
“The People
Who Grinned Themselves To Death” segue un anno dopo.
La
difficoltà nella scelta del brano migliore è pari al primo disco. E allora non
sapevamo nemmeno che fosse l’ultimo.
Ne citerò
solo tre e mi addentrerò nel testo di un singolo pezzo.
“We're Not Going Back“ e “Me and the Farmer “ nonché “Five Get Over Excited” e “Build”…
Poi leggo il testo di un altro pezzo, e mi viene in mente un Elisabetta d’Inghilterra cinica ed omicida. Così mi consolo e ricordo “God Save The Queen” dei grandi Sex Pistols…
Il testo è quello di “The People Who Grinned Themselves to Death”.
Poi leggo il testo di un altro pezzo, e mi viene in mente un Elisabetta d’Inghilterra cinica ed omicida. Così mi consolo e ricordo “God Save The Queen” dei grandi Sex Pistols…
Il testo è quello di “The People Who Grinned Themselves to Death”.
La scena descrive la parata militare con la regina, con
i sudditi che sorridono e sventolano le
loro Union Jack”. La regina saluta la banda
militare e la maggior parte delle persone non si accorge che la regina ha una
bottiglia rotta nell’altra mano. Così li prende di sorpresa per la gola e gli
dice che non è permesso votare. Loro rispondono con una risatina che rischia di
soffocarli. La risatina stupida e imbarazzante degli inglesi. E la regina dice che la prossima volta li
lascerà soffocare. Intanto la gente continua a pensare che la regina sia
affascinante, anche se i propri bambini muoiono di fame.
Il viaggio degli Housemartins termina e Heaton ed Hemingway
decidono di continuare con un nuovo progetto.
Eccoci. Grazie, veramente. Il massimo dei testi,
assolutamente.
Vengono fuori tutte le ipocrisie politiche, sociali
esistenti, narrate dall’Inghilterra.
Cascate di sarcasmo su tutte le cose stupide, volgari, del senso comune inglese. L’ipocrisia
borghese viene descritta con testi lucidissimi e sempre con un impianto sonoro di
classe.
Alla voce Heaton ed Hemingway, Briana Corrigan, voce
femminile;gli altri sono un ex tecnico roadie degli Housemartins, Sean Welch, e Dave Rotheray. Si aggiungerà più avanti, in
sostituzione di Bc, la magnifica voce di Jacqui Abbott. Magnifica non solo per
la voce, sia chiaro.
Per arrivare al punto, mi toglierò subito una lista di pezzi
da ascoltare, per chi non conosce il gruppo..Che tra parentesi, si è sciolto
nel 2007…
Sono tre gli album che ho amato particolarmente, per varie
ragioni, e sono “Welcome To The Beautiful South” (1989), il loro esordio: “Song
for Whoever” e “Woman In The Wall” sopra le altre.
Poi “Miaow” del 1994,
che contiene un pezzo sorprendente. “The Hidden Jukebox”.
Ed infine , il conto… ;-D (come direbbe Borghese… ;-D).
No, infine “Blue Is the Colour”, 1996, con altri due
pezzi memorabili: “Don’t Marry Her” e
“Rotterdam”.
I testi dei BS meriterebbero un post a parte, se potete
leggeteli con attenzione, procurateveli…
Ma il mio
preferito, in assoluto, quello di cui Vi parlerò in dettaglio, è un disco
“assoluto”.
Ascoltato
più e più volte, musiche e testi che ti prendono e ti fanno pensare.
Il titolo dell’album… il prefisso telefonico di Hull? O
della città in cui attualmente vive il gruppo? No, molto più semplicemente, in
quegli anni era il prefisso associato alle “sex hotlines” nel Regno Unito…
Ricordo che Nicola lo aveva comprato, non riesco a ricordare
se fosse una cassetta o un cd, direi un CD, comunque… L’ho preso e sono andato,
da solo, in spiaggia a sentirlo, con il booklet dei testi davanti.
E….. cazzo che roba DP, impressionante, sono tornato in casa
con una sequenza di considerazioni ed ho fatto l’elmo (si diceva così, vero?) a
mio fratello. Poi a Genova mi sono comprato anch’io il cd che è caratterizzato
dall’ultima traccia che salta. Maledizione, proprio quella, uno dei miei pezzi
preferiti…
Il booklet è impressionante fin dalla front cover. Delle
facce/maschere di donna, sorridenti che costituiscono il guscio di cinque
tartarughe, ognuna con un guscio/faccia/maschera diversa.
Una copertina criticata allora dalla Compagnia discografica.
Si apre il libretto dei testi ed ecco, a sinistra il testo
del primo pezzo, “Old Red Eyes is Back”, e la foto/disegno a lato: un uomo con
gli occhi rossi da alcool… che al posto della calotta cranica ha un grosso
barattolo di vetro…riempito di alcool?
Sarebbero tutti degni di nota i disegni e quindi ve li riporto uno per uno….
(AGGIUNGERLI). Come da credits sono del’artista David Cutter.
Premessa.
Scriverò di tre pezzi ma solo per mia scelta e per brevità.
Ribadisco che l’album è da gran premio, è una pietra miliare nel pop colto anni
novanta (chiedo scusa ma non mi veniva
una definizione migliore….).
Ma bisogna ascoltarlo tutto, in sequenza, con testi ed
immagini davanti, non necessariamente su una spiaggia. Testi definiti, non da me, di “di sottile
commento sociale e umorismo." .
Nulla di sbagliato, ma molto, molto riduttivo. I critici UK
hanno detto notato, a suo tempo, il “contrasto tra la musica felice e i testi
oscuri . I brani suggeriscono odi d’amore. E invece le parole sono riflessioni
oscure e sardoniche sulla natura umana. ".
Verissimo. Ecco il primo pezzo.
“We Are Each Other”
Si parla di
una coppia così vicina che la loro relazione non può più funzionare
correttamente.
Immagini che
culminano con una delle frasi, sempre a detta della critica, più cattive di
P.D. Haeton: “Più vicino di una sorella al suo fratellino / Più vicino di un gatto
al bambino che soffoca".
Non è
rimasto più nulla da svelare/ ci siamo avvicinati troppo alla zona pericolo di
ognuno/
Dicevamo che saremmo rimasti vicini/ dicevi che avremmo funzionato
perfettamente/che avremmo brindato a meravigliose compagnie
Più vicini di una sorella al suo fratellino/Più vicino di un gatto al
bambino che soffoca
È troppo vicino per un amante/siamo diventati l’un l’altro…
Le abbiamo provate tutte, e questo è il rimedio migliore/ tu andrai da
una parte ed io dall’altra poosta/
Cosa è successo alla nostra amicizia lo avremmo potuto facilmente
intuire…
Tirando le somme… siamo
posseduti da noi stessi
Dicevi che saremmo stati veri/che saremmo stati così orgogliosi/Solo io
e /che lo avremmo urlato a tutti
“We’ll Deal With You Later”-
Ce ne occuperemo più tardi…
Le
rivoluzioni vanno e vengono, ma dovremo solo aspettare/È quasi
tempo di sedersi e complottare esatttamente contro chi odiamo/In ogni
colpo di stato in tutto il mondo, pistole senza un indizio
Ogni guerra
è sempre maledetta/ Prendi un ufficiale, è il peggiore/I governi nasceranno
e cadranno, ma i Reali sono ancora lì/Non
preoccuparti se è la regina o il duca che prova a falciare la coppia
E se
classifichi lo staff del Palazzo come avvocato del diavolo
Mettili in
un'incubatrice e ci occuperemo di loro più tardi
Un po’ più
tardi
“When I’m 84”
Devo
ammettere che questo pezzo mi è sempre piaciuto, al di là di tutto. Confesso
che anche se avesse parlato di Wojtyla che andava a cogliere violette con il
suo amichetto Pinochet, mi sarebbe piaciuto lo stesso. Sentite il ritmo…vi
prende, è divertente e non si può resistere…
P.D. Heaton
chiude il disco pensando a quando andrà in pensione… Che fa? Si rivolge
all’INPS inglese, fa domanda ed aspetta la risposta pazientemente in cosa…
Niente di tutto questo.
Scrive un pezzo divertente, sarcastico….
Alla fine
dicono ad Arthur che ha novant’anni e che deve stare attento alla schiena, deve
fare esercizio con i muscoli… Lui risponde che preferirebbe ingrassare,
aumentare di peso, invece che fare esercizi… ;-D
Ho sentito
anche una cosa sui testi di P.D. Heaton, che un americano farebbe fatica a
capire lo humour inglese e tutti i significati nelle sue canzoni.
Figuratevi
me…
Il pezzo lo
vedo a frammenti. Secondo me Heaton osserva gli anziani e commenta…quando avrò
la loro età…
Nella prima
scena cìè gente anziana che fa la coda per comprare telefonini cellulari ed
agende.
Lui commenta
che a 64 anni sognerà..
Nella
seconda, forse la più bella, descrve gli anziani che per fare dispetto al
lattaio lo annoiano sempre davanti al cancello. Allora il lattaio, non si sa
dove, si siede e pensa “I'll make the bastard wait”. Farò aspettare quei
bastardi…
E P.D.
Heaton commenta che lui non sarà incontinente e che fumerà erba fino ad
invecchiare..
E la terza è
tremenda.
Prende in
giro gli anziani che risparmiano per le gite a poco prezzo, che risparmiano
così per permettersi viaggi più costosi.
Lui commenta
che non fumerà la pipa, non berrà bitter e non guarderà la baby sitter…
Cosa farà
allora?... “I'll trip up kids and I'll drop my litter”
Cioè? Beh,
suona piuù o meno così: “Farò lo sgambetto ai bambini mentre andrò a buttare
l’immondizia…”
Fan-ta-sti-co…
Nel 2007 tutto finisce e la band si separa. Heaton inizia con fortune alterne una carriera solista e ultimamente canta di nuovo con Jacqui Abbott… Un disco più bello dell’altro…
![]() |
| Jacqui Abbott & P.D. Heaton |
E’ anche
proprietario di un Pub a Salford, nella Greater Manchester….
Il post si
chiudeva così….2002 parole potevano bastare…
Nossignore,
volevo solo aggiungere un pezzo di
..quel genio di P.D. Heaton solista…Nin sapevo quale ed allora sono andato a
ca…su YouTube e ho selezionato un pezzo
che si chiama “The Austerity of Love”. 2018, dietro l’angolo.
Preso da un
disco che si chiama…”Tha Last King Of Pop”…
Niente di
più vero, ascoltare per credere…
E’ quello
che vi sto dicendo da tre settimane, la fissa con cui vi sto martellando: pare
non esserci più niente di bello e poi salta fuori un pezzo come questo…
Il problema
con “L’Ultimo Re del Pop” è che ce ne sono tanti.
A voi
scoprirli grazie a me…no grazie a Nicola…
Follia…
Giorgio
p.s. e il
fascino di Jacqui Abbott…e la sua voce…
From fairest creatures we desire increase,
That thereby beauty’s rose might never die,
But as the riper should by time decease,
But as the riper should by time decease,
His tender heir might bear his memory:
Alle meraviglie del creato noi chiediam progenie/perché mai si estingua la rosa di bellezza,/e quando ormai sfiorita un dì dovrà cadere,/possa un suo germoglio continuarne la memoria
“Sonetti”
– William Shakespeare




1 commento:
Bellissimo post, la cosa che mi fa più piacere è però che hai
apprezzato le ultime cose di PDH: ho sempre pensato che come
il buon vino invecchia bene, benissimo!Con lui e i BS ogni volta
mi sento come a casa mia, sempre!
Aggiungo al tuo racconto una nota curiosa (non è un aneddoto) che riguarda sempre
la loro coerenza che si rifletteva anche nell’immagine grafica: già
gli Housemartins ma soprattuto i Beautiful South se fai caso, usano sempre lo
stesso lettering in tutti i dischi: pura classe!
Infine consiglio anche Quench, secondo me un disco pazzesco!
Take Jesus, take Marx, take hope!
N
dischi nuovi!”
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