Per scrivere questo pezzo dovrei avere tergicristalli montati sugli occhiali.
Qua si parla, si scrive, di emozioni pure. Che non vengono istigate da cazzate televisive, da mode di abbracci collettivi anni duemila…
Nascono dalla pelle. Loro scriveranno “Scritto sulla pelle”…
Sempre coerenti, sempre parte di un immaginario di libertà concreta, di cose belle, provate su se stessi, esperienze che si provano a raccontare. Che qualche volta non si riescono a raccontare.
Che poi, quindi, inevitabilmente, si perdono: ed è un peccato.
Nel senso stretto del termine, per me equivale a “profondo dispiacere”, non all’immaginario cattolico.
Ma loro ci sono riusciti…
Negrita!
Mi fermo di nuovo: prendo un solenne impegno, forse per cercare di essere onesto con me stesso e quindi con chi mi legge (chi?)..
Nessuno schema… Pezzi, discografie, testi… Come iniziare?
Forse allora dalle immagini? Si.
Cosa viene fuori da te quando stai guardando l’orizzonte?
Cosa invece quando stai guardando dentro di te? Riesci a vedere qualcosa? Sì? Non è buio?
Buon per te…
Radici, quali? E allora se non ci sono radici, perché non partire?
Partiamo allora, rigorosamente da soli, o con un amore scintillante oppure con amico senza premesse…
Perché? Perche…
"Ogni nome è un uomo/Ed ogni uomo è solo quello che
Scoprirà inseguendo le distanze dentro se/Quante deviazioni, quali direzioni e quali no?
Prima di restare in equilibrio per un po'
Sogno un viaggio morbido/Dentro al mio spirito
E vado via, vado via
Mi vida così sia "
Cosa aggiungere a queste parole, a questa musica?...Nulla, un cazzo di niente… Volgare? Noo, i termini sono quelli…
Continuiamo allora…..,
Mille fuochi accesi/Mille sassi sulla via
Mare accarezzami/Luna ubriacami..
La dignità degli elementi/La libertà della poesia
Al di là dei tradimenti/Degli uomini
È magia, è magia, è magia, è magia
(Rotolando verso Sud)
Apparentemente, poi, si ritorna, ma il viaggio, qualunque sia stato, ha lasciato delle impronte nell’anima… Non si può far finta di niente. Te lo leggono in faccia.
Oppure sei tu a leggere le loro facce, quello che c’è di ordinario, di una cosa che significa accontentarsi, che non ha nulla a che fare con il viaggio.
Provi a riadattarti, senti di doverlo fare… Ma ne sei convinto? Forse è tardi e non è più cosa…
Puoi provarci, ma forse…
Negli occhi si vede quello che hai provato…
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| Gioia Infintaaaaa |
"Il ritorno porta addosso mal di testa e mal d'anima/
Nei silenzi ognuno piano fruga dentro di sé
Oh dal coma proverò a riemergere/Dalle nebbie mie lisergiche
Oh Madonna che ora era?/Era oggi o ieri sera?
Venti notti e poco giorno/Me le sento ora che torno
Ora che la fiesta è andata/
Pace amore e gioia infinita (
Porto dentro quei sorrisi, le parole
Gli sguardi, i visi
E qualcuno ancora si stupisce
Del fuoco sacro che ci unisce
Scosse forti all'anima che nessuno scorderà più
Un "viva la strada" e un "viva l'amicizia vera"
È una cosa rara."
(Gioia Infinita)
Dopo la fuga ed il sogno, un'altra cosa forte, un’altra emozione sacra: la rabbia….
"E fanno guerre/Che bruciano ragazzi come te/Che cadono col sogno di proteggere un sogno
E in chiesa la gente che piange/Fa largo e si stringe
Nel posto in prima fila/C'è sempre un governante
Che tratta col mercante/Che cena con I santi
Che tirano le bombe/E tirano le somme
E il ciclo non si rompe
La guerra non è santa
Ma noi stiamo arrivando
Col libro in una mano/La bomba nell'altra
Abbiamo un libro/Una religione
Abbiamo il fuoco/Abbiamo ragione
Saremo più grandi/Saremo più uniti
Saremo più forti/Di chi ci ha colpiti
Col libro in una mano/La bomba nell'altra... "
(Il libro in una mano, la bomba nell'altra)
Che succede, dubbi? Stai mettendo in dubbio quello che sei, quello che vivi?
Che succede? Mattino e sera si invertono… rabbia, disillusione… piangere, ridere, ma perché poi?
Anni che passano… piedi che camminano nel bagnasciuga, pensieri che volano… dove?
Forse… L’inquietudine, un rumore sotterraneo, che vuole venire allo scoperto…
Ti assedia e prima o poi entrerà, e non farà prigionieri…
Un rumore che diventerà un tuono…
Ma …
"Che rumore fa la felicità/Come opposti che si attraggono/
Come amanti che si abbracciano
Che rumore fa la felicità
Mentre i sogni si dissolvono/E gli inverni si accavallano
Quanti spilli sulla pelle/Dentro il petto sulle spalle
Ma vedo il sole dei tuoi occhi neri
Oltre il nero opaco dei miei pensieri
E vivo fino a sentir male
Con la gola secca sotto il sole "
(Che rumore fa la felicità?)
Ma poi, qualunque cosa tu abbia fatto, passato, vissuto, pianto, riso, ogni cazzo di secondo della tua vita… ti si legge in faccia… Potranno notarlo, ignorarlo, ma tu sei quello che sei….
Libro aperto, foglio da scrivere, tela da dipingere, nuvola da scrivere….
"Ho fatto a botte col destino/Ho condiviso pane e vino
Ho costruito e abbandonato/Ho patteggiato col peccato
E porto i segni su di me
Come ferite/Che non nascondo
Storie di andate/Senza ritorno
Storie tatuate
Di amore e lividi
E cicatrici sopra allo specchio/Divento bianco ma non invecchio
Storie tatuate in fondo all'anima
In fondo all'anima
quello che sei
(Scritto sulla pelle) quello che sei "
(Scritto sulla pelle)
Poi, improvvisamente, l’urgenza cessa, i fantasmi ed i pagliacci lasciano la sala, assieme…
Rimani li e non ti ricordi, forse per un momento, quale sia il filo, di cosa parlavi, che cosa raccontavi…
O che cosa stavano raccontando le immagini evocate…
Da te… di te…
Rimane da chiudere la luce, per ora…
In attesa che l’alba la riapra…
"Non torneranno più
Le mille notti in bianco…
…
Non torneranno più
I miei vecchi polmoni
La naia tra i coglioni, scioperi e università
Io guardo sempre avanti
Ho sogni più arroganti ma oggi no
Non torneranno più
I giorni da buttare
Le sbronze prese male e le cattive compagnie
Io guardo sempre avanti
Ho sogni più arroganti ma oggi no
Lasciatemi i miei santi
Nel giorno dei rimpianti
Ora che il cielo è meno blu,
Ora che tutto è un déjà vu
Non torneranno più
Quegli anni spesi a ridere
La tua voglia di vivere mi manca amico mio
Vorrei incontrare Dio
Per dirgli cha ha sbagliato
Che non l'ho perdonato e che non lo farò mai
Lasciatemi i miei santi
Nel giorno dei rimpianti
Ora che il cielo è meno blu
Ora che tutto è un déjà vu
Ora che il cielo è meno blu
Perché non ci sei più
Avremo figli da governare
E molti rospi da ingoiare
E avremo scuse per i peccati
Se non li avremo già dimenticati "
(Non torneranno più)
Sì, in attesa che l’alba la riapra, per vedere forse nuove immagini.
Perché le parole, loro, sono finite…
(..continuo comunque a sognare un viaggio morbido/Dentro al mio spirito …)
Grazie, Negrita.




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